Juric vuole conquistare definitivamente Cairo per accentrare su di sé le decisioni clou per il futuro del Torino
Ha un contratto di tre anni perché tanto gli serve per cambiare il Torino. Eppure Ivan Juric, a pochi mesi dal suo insediamento, ha già dato un orizzonte nuovo al club granata: lo ha trovato al tappeto come un pugile suonato e ora lo ha rimesso in piedi, con un progetto imbastito e un percorso chiaro da intraprendere. Anche per tutte le difficoltà che ha incontrato sin qui, però, il tecnico vuole più spazio. Crede di avere nelle corde le caratteristiche giuste per essere più di un allenatore. Quasi un manager, nei fatti, perché il lavoro sul campo è tanto ma non è tutto: il croato ha bisogno di avere voce in capitolo in ogni altra decisione della società, innanzitutto sul mercato in entrata e in uscita, ma anche sulle strutture, ad esempio, e sul percorso di crescita dei calciatori.
“Ho accettato certe situazioni… Devo essere più convincente”
Lo ha detto pubblicamente alla vigilia della partita contro la Sampdoria e poi lo ha ribadito dopo, ancor più in fiducia alla luce del convincente 3-0. “Dobbiamo continuare a fare passi in avanti, nella cattiveria, in maturità, nei leader. Dopodiché mi auguro che la mia parola abbia un peso maggiore, perché nell’ultimo mercato non è stata ascoltata”. E ancora: “Io ho accettato certe situazioni che sapevo essere sbagliate. Devi essere più convincente e io in certe situazioni non lo sono stato. Devo dare qualcosa in più per poi ottenere l’altro”. E infine: “Noi dobbiamo far innamorare il presidente, fargli vedere che siamo un progetto credibile. Lui non si tirerà indietro”.
Juric, dal rapporto con Cairo passa il futuro
La ricetta è ben scritta: conquistare la fiducia di Cairo per accentrare su di sé quante più decisioni possibile. Solo così, secondo Juric, la società tutta potrà crescere. E’ una bella responsabilità, in ogni caso, ma è anche l’unico modo perché il progetto tecnico abbia il giusto supporto del club. In estate, la collaborazione tra allenatore e società (e nel discorso finisce, inevitabilmente, anche il dt Vagnati) ha funzionato poco e male, tanto che alla fine di agosto si è arrivati allo scontro. Qualcosa dovrà cambiare, anche e soprattutto in vista di gennaio. I risultati, per ora, danno una mano a Juric, che è più credibile e può pretendere maggior potere decisionale.
E’ la classica postura di chi “mi tocca abbracciarti, ma stammi ben lontano…”
Dopo l’annuncio dell’arrivo di Juric al Toro non mi aspettavo un cosí grande miglioramento, nel gioco e nei risultati, della squadra, e men che meno in cosí poco tempo. Sono strafelice di vedere, dopo anni e anni, un Toro che gioca da Toro. Juric ha detto chiaramente di non essere… Leggi il resto »
Ma qualcuno pensa veramente che dopo aver aspettato che il Toro fallisse per prenderlo a ZERO, ripeto a ZERO, e non aver aver investito un euro che è un euro nella società,nello stadio,nei campi di allenamento,nelle giovanili,nella sede,nella rete degli osservatori,nel merchandising in 16 anni nonostante 200 milioni di plusvalenze… Leggi il resto »
Perfetto Nino, perfetto!
Un abbraccio.